giovedì 12 febbraio 2009

Ero convinta potesse essere un bel rapporto (Parte prima)

Ero convinta che iniziasse a nascere un bel rapporto.
All'inizio non mi era piaciuta questa ragazza, questa mia compagna di Master: troppo vanitosa, troppo esagerata, rispetto a me che sono come il pane. Poi, a furia di essere in macchina insieme, ho iniziato ad apprezzare i lati positivi del suo carattere. Abbiamo anche fatto un tirocinio insieme.
In macchina mi raccontava sempre la sua vita, la sua situazione sentimentale incasinata, e poi ringraziava perché non la giudicavo. Qualche volta mi ha chiamato per farsi due chiacchiere. Iniziavo a credere che provasse un po' d'affetto per me, perciò ho messo da parte i brutti pensieri su di lei. Io ho sempre cercato di ascoltarla.
Poi le prime scosse di terremoto.
Mi aveva offerto dei passaggi in macchina con lei, per fare i residenziali, perché sapeva che ero senza soldi (ma proprio zero) e lei usa molto l'auto per lavoro e ha il telepass. Ha una smart.
In un viaggio in macchina, proprio per l'ultimo residenziale di Master, le ho raccontato una mia idea da proporre al gruppo. Appena siamo arrivate là, con gli altri, tra una chiacchiera e l'altra, ha aspettato che io andassi in bagno per fare lei la proposta agli altri! Io ho sentito tutto perché ero nel bagno!
E vabbè, non volevo rovinarmi i cinque giorni di residenziale e non le ho detto niente.
Però che delusione. Eravamo anche in stanza insieme. Per gioco abbiamo fatto delle foto finto-osé (completamente vestite, io facevo anche le smorfie ridicole) con l'altra ragazza della stanza accanto. Poi dopo qualche foto io mi sono svincolata, e loro hanno continuato il servizio fotografico.
La mattina dopo, ha mostrato le foto a tutti come un vanto!! Cretina io che ero stata a giocare! A me non piace questo esibizionismo sfrenato, queste foto continue.
Le do 15 euro per risarcirla dei due viaggi precedenti, lei dopo qualche storia se li prende.
Lei riparte prima e io torno con E., un'altra mia compagna molto più modesta. Chiacchieriamo e tra una cosa e l'altra le chiedo quanto fossero costati gli altri viaggi. "Quattro, cinque euro a testa". Per due volte.
Ma allora....Lei si è presa dei soldi in più, sapendo la mia ignoranza in materia di benzina e tariffe autostradali.
E pazienza. Tanto quello che mi rodeva era la questione dell'idea rubata.
Ora, il momento clou!
A dicembre dovevamo consegnare il libretto di tirocinio in segreteria, ma noi non avevamo ancora fatto attivare il secondo tirocinio. Per laurearci servono 160 ore di tirocinio. Io ne avevo 80, lei 70. Per attivare un tirocinio ci vanno circa 15 giorni. Da quel momento si possono segnare le ore fatte. Noi il tirocinio l'avevamo già quasi terminato, ma mai attivato per casini burocratici.
A un certo punto scopro che mancano 5 giorni alla consegna del libretto.
Disperata chiamo le mie tutor e chiedo come fare per non perdere quelle ore (cioè per laurearmi!). Poi, visto il mio credito sempre a zero, mando un messaggio a lei per avvertirla. Non mi risponde.
La consegna libretti era la settimana dopo. Dopo il consulto con le tutor scopro che devo:
trovare un prof che mi firmi il foglio del tirocinio da attivare
trovare una tutor che faccia la controfirma
andare alla segreteria dei tirocinii e mettermi in ginocchio perché accolgano la mia proposta e mi facciano fare tutto in poco tempo (ovviamente a loro non potevo dire che le ore le avevo già fatte senza copertura assicurativa)
scrivere il mio patto formativo per restringere il tempo, farlo leggere alla prof e ricopiarlo sul foglio ufficiale

Ok! Armata di buona volontà, la mattina dopo (GIORNO DI SCIOPERO DEI MEZZI) vado all'attacco per le vie di torino. Intanto la notte avevo scritto il mio patto formativo. Faccio vedere il patto, è ok. Faccio firmare. La sera prima ero corsa a casa della mia tutor per farmi fare la controfirma. Vado alla segreteria e mi dicono che non possono attivarmelo in così poco tempo. Aspetto lì per un'ora una telefonata di un'altra tutor che mi dia conferma di altri modi per attivarlo, ma non mi richiama.
Allora mi inginocchio (quasi) e disperata spiego loro che non mi laureo altrimenti. Si impietosiscono e mi dicono "Va bene. Te lo attiviamo oggi fuori dall'orario di ufficio. Ma tu non appena ti chiamiamo devi venire qua. Altrimenti non ti laurei". Dopo infiniti ringraziamenti esco, cerco dei mezzi e chiamo la Suora responsabile del Servizio Civile e le spiego la situazione. Lei mi comprende e mi dice "Va bene, allora dopo il lavoro a scuola non venire in Oratorio, vai là".
Al pomeriggio riattrverso la città e sono là, felicemente attivata.

La sera mi chiama lei e mi dice "L'altro giorno non riuscivo a leggere il tuo messaggio. Cosa c'era scritto?". Le spiego tutto, inizia a disperarsi, le dico di calmarsi, di chiamare le tutor, che una soluzione si trova, le dico quello che ho fatto io. Lei ha la macchina, farà sicuramente prima. Solo che il giorno dopo è già Mercoledì, è troppo tardi. Poi lei deve segnare più ore di me (che non ha veramente fatto!!!!!!!!!!!!!), e già a me avevano fatto storie perché superavo le 8 ore al giorno..
Poi la saluto. Mi sento un po' in colpa per non aver portato a firmare dalla tutor un foglio anche per lei, poi parlo con Michel e mi dice " Senti, tu per lei hai fatto più che la tutor. Ora deve fare la sua parte", o una cosa del genere. Mi dico "Giusto! Poteva interessarsi prima".
Il giorno dopo mi dice "Evita! Mi devi dare il tuo patto formativo da copiare, per fare prima. Me l'ha detto Michele (un altro tizio che doveva fare la firma per lei equivalente a quella della prof per me)" e io SCONCERTATA le dico "Ma se abbiamo fatto due cose diverse??" "Ma no, ma facciamo finta che siano le stesse, così è più veloce" Con quella sicurezza tipica delle facce di tolla.
Io penso "Minchia! Mi sono fatta lo sbatti e ora questa arriva e scopiazza". E vabbè!
Le detto le cose per telefono. La rassicuro ancora che ce la farà.
Alla fine gliel'hanno attivato, ma non tutte le ore, perché superava le 12 ore al giorno!
Allora per recuperare le ore perse e laurearsi ha convertito delle ore dell'altro tirocinio (che tra parentesi, anch'io ho fatto più di quanto non avessi indicato e non mi sembra giusto che lei abbia fatto la furba così. Avrebbe fatto comodo a tutti!!).
SEMPRE PIù SCONCERTATA mi metto l'animo in pace e parto per le vacanze.
Il mio lavoro l'ho fatto.

Al rientro, non riesco nemmeno a guardarla in faccia. Mi nausea e mi mette in imbarazzo. Riguardando indietro tutta la nostra relazione mi rendo conto solo ora che lei era quella che parlava, che se aprivo bocca riusciva a infilarsi nel discorso. Quella che ha sempre amato mettersi in mostra. Quella che non mi piaceva dall'inizio e che avevo rivalutato in virtù del fatto che credevo di avere un minimo di importanza per lei. Quanto ero stata cretina ad affezionarmi.
Già, perché in tutto questo lei non mi ha detto nemmeno Grazie, Evita!
No, per lei era scontato che io le dessi tutto, che le facessi trovare il lavoro pronto.
Poi ha anche smesso di cercarmi, di parlarmi.

Eh sì, che sono partita e ho cercato di rigenerarmi. Ma al mio ritorno eccola. Ogni tanto veniva a darmi un bacio, ma io ho sempre cercato di risponderle con uno sguardo duro, di essere fredda.
Odio questi baci di Giuda. Che ca**o mi vieni a baciare a fare, se poi mi ignori?? Boh!
Se mi chiedeva qualcosa rispondevo, ma non ero mai io ad andare da lei.
Da una parte rabbia e frustrazione, dall'altra pace per aver capito che persona non è e non voglio nella mia vita.
Era riuscita a parlarmi male di altri nostri compagni e io, per affetto, avevo anche preso delle posizioni. ma che stronza.
Ora arriva l'apice (nel prossimo post)!!

1 commento:

Laura Pozzi ha detto...

Oh, che tristezza che mi fanno le persone così... :(

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